Quando PO ricade in comportamenti iperattivi ed oppositivi e diventa difficile da gestire ed è difficile giocare con lui che cambia continuamente gioco e non si ferma a sufficienza su niente e non ricambia lo sguardo...
Ecco in questi giorni così, Stipsy perde la sua visione salvifica, si deprime e le lacrime le scendono per un nonnulla e da motore si trasforma in freno.
Stipsy dovrebbe cercare delle strategie per contenere PO e le proprie emozioni e quindi sfuggire a questo loop negativo. Stipsy ha bisogno di aiuto (da chi però?) per trovare queste strategie!
In giorni come questi Stipsy avrebbe bisogno di parlare urgentemente e a lungo di PO e dei suoi problemi con qualcuno che conosce PO e che sa come aiutarlo. Ma chi dovrebbe essere questa figura con cui parlare? Forse la NPI (che conosce appena PO e che ha tanti e tanti altri casi più gravi di PO e che non è pensabile possa star dietro alle paturnie dell'ennesima mamma emotivamente fragile)? Una delle Fatine (che non hanno tempo di respirare tanti sono i bimbi da seguire ed incastrati in una girandola di appuntamenti)? Uno psicologo (che però non c'è e comunque non conoscerebbe ne Stipsy ne PO)? Con Noo-noo o nonna I o amici (che conoscono bene Stipsy e PO e le situazioni contingenti ma che come Stipsy non sanno come aiutare PO)?
Stipsy continua a chiederselo (perchè in questo percorso ancora non le è chiaro a chi può chiedere cosa e come e quando) ed in attesa di capire chi possa essere questa persona che potrebbe/dovrebbe aiutarla, ogni volta che le capitano giornate così va a finire che (dopo aver riflettuto ed essersi "sfogata" con un post, o con la nonna I o con Noo-noo) parla con la Drssa KI che fra i terapisti di PO è quella che conosce PO da più tempo e con cui si riesca a parlare con più facilità (a fine terapia o per telefono).
O forse Stipsy deve solo ancora imparare a cavarsela da sola? Sperimentando per sé stessa vie alternative (perchè tutto in fondo è sperimentazione) e perché in fondo nella vita siamo sempre da soli racchiusi nel nostro corpo (perchè anche i pensieri e le emozioni si trasformano alla fine in corpo tramite posture, azioni o atteggiamenti o parole dette o non dette) e con questo che abbiamo dobbiamo cavarcela e cercare di (soprav)vivere nel migliore dei modi possibili chi più facilmente e chi meno. Ma sperimentare nuove vie per superare empasse emotivi non è cosa facile perchè certe reazioni sono talmente radicate nel tuo essere che il corpo reagisce istintivamente quando avverte certe emozioni prima ancora di riconoscerle.
Ecco in questi giorni così, Stipsy perde la sua visione salvifica, si deprime e le lacrime le scendono per un nonnulla e da motore si trasforma in freno.
Stipsy dovrebbe cercare delle strategie per contenere PO e le proprie emozioni e quindi sfuggire a questo loop negativo. Stipsy ha bisogno di aiuto (da chi però?) per trovare queste strategie!
In giorni come questi Stipsy avrebbe bisogno di parlare urgentemente e a lungo di PO e dei suoi problemi con qualcuno che conosce PO e che sa come aiutarlo. Ma chi dovrebbe essere questa figura con cui parlare? Forse la NPI (che conosce appena PO e che ha tanti e tanti altri casi più gravi di PO e che non è pensabile possa star dietro alle paturnie dell'ennesima mamma emotivamente fragile)? Una delle Fatine (che non hanno tempo di respirare tanti sono i bimbi da seguire ed incastrati in una girandola di appuntamenti)? Uno psicologo (che però non c'è e comunque non conoscerebbe ne Stipsy ne PO)? Con Noo-noo o nonna I o amici (che conoscono bene Stipsy e PO e le situazioni contingenti ma che come Stipsy non sanno come aiutare PO)?
Stipsy continua a chiederselo (perchè in questo percorso ancora non le è chiaro a chi può chiedere cosa e come e quando) ed in attesa di capire chi possa essere questa persona che potrebbe/dovrebbe aiutarla, ogni volta che le capitano giornate così va a finire che (dopo aver riflettuto ed essersi "sfogata" con un post, o con la nonna I o con Noo-noo) parla con la Drssa KI che fra i terapisti di PO è quella che conosce PO da più tempo e con cui si riesca a parlare con più facilità (a fine terapia o per telefono).
O forse Stipsy deve solo ancora imparare a cavarsela da sola? Sperimentando per sé stessa vie alternative (perchè tutto in fondo è sperimentazione) e perché in fondo nella vita siamo sempre da soli racchiusi nel nostro corpo (perchè anche i pensieri e le emozioni si trasformano alla fine in corpo tramite posture, azioni o atteggiamenti o parole dette o non dette) e con questo che abbiamo dobbiamo cavarcela e cercare di (soprav)vivere nel migliore dei modi possibili chi più facilmente e chi meno. Ma sperimentare nuove vie per superare empasse emotivi non è cosa facile perchè certe reazioni sono talmente radicate nel tuo essere che il corpo reagisce istintivamente quando avverte certe emozioni prima ancora di riconoscerle.
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