giovedì 9 ottobre 2014

Ma con KI?!?

Quando PO ricade in comportamenti iperattivi ed oppositivi e diventa difficile da gestire ed è difficile giocare con lui che cambia continuamente gioco e non si ferma a sufficienza su niente e non ricambia lo sguardo...
Ecco in questi giorni così, Stipsy perde la sua visione salvifica, si deprime e le lacrime le scendono per un nonnulla e da motore si trasforma in freno.
Stipsy dovrebbe cercare delle strategie per contenere PO e le proprie emozioni e quindi sfuggire a questo loop negativo. Stipsy ha bisogno di aiuto (da chi però?) per trovare queste strategie!
In giorni come questi Stipsy avrebbe bisogno di parlare urgentemente e a lungo di PO e dei suoi problemi con qualcuno che conosce PO e che sa come aiutarlo. Ma chi dovrebbe essere questa figura con cui parlare? Forse la NPI (che conosce appena PO e che ha tanti e tanti altri casi più gravi di PO e che non è pensabile possa star dietro alle paturnie dell'ennesima mamma emotivamente fragile)? Una delle Fatine (che non hanno tempo di respirare tanti sono i bimbi da seguire ed incastrati in una girandola di appuntamenti)? Uno psicologo (che però non c'è e comunque non conoscerebbe ne Stipsy ne PO)? Con Noo-noo o nonna I o amici (che conoscono bene Stipsy e PO e le situazioni contingenti ma che come Stipsy non sanno come aiutare PO)?
Stipsy continua a chiederselo (perchè in questo percorso ancora non le è chiaro a chi può chiedere cosa e come e quando) ed in attesa di capire chi possa essere questa persona che potrebbe/dovrebbe aiutarla, ogni volta che le capitano giornate così va a finire che (dopo aver riflettuto ed essersi "sfogata" con un post, o con la nonna I o con Noo-noo) parla con la Drssa KI che fra i terapisti di PO è quella che conosce PO da più tempo e con cui si riesca a parlare con più facilità (a fine terapia o per telefono).
O forse Stipsy deve solo ancora imparare a cavarsela da sola? Sperimentando per sé stessa vie alternative (perchè tutto in fondo è sperimentazione) e perché in fondo nella vita siamo sempre da soli racchiusi nel nostro corpo (perchè anche i pensieri e le emozioni si trasformano alla fine in corpo tramite posture, azioni o atteggiamenti o parole dette o non dette) e con questo che abbiamo dobbiamo cavarcela e cercare di (soprav)vivere nel migliore dei modi possibili chi più facilmente e chi meno. Ma sperimentare nuove vie per superare empasse emotivi non è cosa facile perchè certe reazioni sono talmente radicate nel tuo essere che il corpo reagisce istintivamente quando avverte certe emozioni prima ancora di riconoscerle.

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