giovedì 24 aprile 2014

Lingua, specchio e studio

La LINGUA questa sconosciuta ...
stasera dopo cena PO ha cercato di salire in collo a Laa-laa ancora seduta a tavola e Laa-laa istintivamente ha iniziato a giocare e scherzare con PO dandogli delle leccate in faccia. PO era molto divertito da questo nuovo gioco e rideva come quando gli si fa il pizzicorino. Laa-laa ha insistito un bel po' in questo gioco e PO sembrava parecchio incuriosito da questa lingua che lo bagnava qua e là sulla faccia. Po non ha tirato fuori la lingua anche lui per ricambiare Laa-laa delle stesse linguate, la sua lingua ha solo fatto capolino fuori dalla bocca una sola volta ma una leccata non è partita.
L'uso consapevole ed intenzionale delle lingua per PO è cosa ancora tutta da conquistare.

Da conquistare anche la consapevolezza delle propria immagine allo specchio: PO ancora non ha capito che quel bambino che vede spesso allo specchio (in bagno o dietro la testata del suo lettino) è lui stesso. Stipsy prova a dirgli di fronte allo specchio "guarda PO e la mamma, la mamma e PO" indicando col dito l'uno e l'altra ma ancora non ci siamo. Stipsy ha realizzato ciò oggi ripensando ad una cosa successa al museo egizio a Torino dove ci sono teche alla cui base vi sono degli specchi e Po girando fra le teche si è più volte abbassato vedendo dei piedini e abbassandosi e vedendo un bambino che lo guardava da sotto più volte ha fatto il giro della teca per andare a trovare quel bambino visto da sotto (riflesso nello specchio).

Lunga questa strada ... lunga ... anche la fatina ELI lo ha ribadito oggi ... anni di lavoro e pazienza ci attendono.
Anni ... sì anni ... quanti anni? ... e con quali risultati?

Armarsi di santa pazienza è l'obiettivo che Stipsy sta disperatamente cercando di raggiungere per se stessa e l'unico modo che per ora ha trovato per farlo è studiare, studiare con santa pazienza e concentrazione (di cui lei è molto capace) il libro

Disturbi specifici del linguaggio, disprassie e funzioni esecutive. Con una raccolta di casi clinici ed esempi di terapia
AutoreSabbadini Letizia

Studiare, capire meglio questa disprassia e soprattutto la disprassia verbale, leggere di altri casi clinici e delle loro terapie e dei loro progressi in quali tempistiche ... per cercare di prevedere e preparasi a questa strada ... tenere a freno le paure tramite l'acquisizione di conoscenza (perché le cose che non conosci fanno più paura di quelle che conosci).
Studiare perché Stipsy è anche una scienziata e i figli oltre che figli sono anche un po' degli esperimenti.
Studiare perché studiare è una cosa che a Stipsy di solito riesce bene e le dà soddisfazione personale, la fa sentire meglio con se stessa.
Studiare per tenere la mente attiva ed impegnata.
Studiare perché in questa fase di attesa delle valutazioni, di attesa dell'appuntamento con la Drssa EMME fissato per il 5 maggio, le sembra l'unica cosa che può fare e che abbia un senso.

Nessun commento:

Posta un commento