Una mamma di 2 bimbi speciali una sera di pochi giorni fa mi ha detto: "Sai qual'è la cosa bella? È che non ci sono limiti ai miglioramenti per questi bambini. Questa è una cosa bellissima! ".
In un libro che ho letto "Con occhi di padre" (scritto da un padre di una bimba disabile) ho trovato scritto: "Il mondo va a rotoli? E tu impari. Sei stata male al limite della morte? E tu impari. Hai scarsissime competenze sul piano cognitivo? E tu impari. Ti opponi a tutto quello che cerchiamo d'insegnarti e che crediamo essere meglio per te e per noi? E tu impari comunque. Questa è la lezione straordinaria con te, che tu mi insegni imparando. Perché uno sguardo che impara è uno sguardo che insegna."
Ora, i figli di questi genitori avevano più di otto anni quando questi genitori hanno detto/scritto queste belle e ottimistiche frasi. Otto anni, per metabolizzare la loro nuova vita e vedere i progressi dei loro figli, hanno portato a questo adattamento e rielaborazione positiva della situazione: ovvero vedere il bicchiere mezzo pieno.
Ecco, noi però siamo solo a pochi mesi dalla scoperta della disabilità, pochi mesi e pochi, pochissimi, labili, evanescenti progressi. La fatica (fisica e mentale), di gestire un bimbo la cui età cognitiva è ferma a quella tipica di un bimbo di 12-18 mesi da ormai più di un anno e mezzo (e che potrebbe rimanere tale per altrettanto tempo o forse di più), la lotta con la burocrazia per l'ottenimento di diritti (che non sono scontati) e l'ansia e la difficile logistica di plurimi accertamenti medici di certo non possono ancora farci vedere le cose in modo positivo. Quindi abbiate parecchia pazienza con noi, e soprattutto con Stipsy, che ancora vede il bicchiere mezzo vuoto e pertanto ancora vede che non ci sono limiti ai non miglioramenti e che vede uno sguardo che non impara e quindi uno sguardo che non insegna.
Abbiate pazienza, dateci il tempo, siate tolleranti con i nostri sfoghi e le nostre richieste di informazioni, la nostra ricerca di informazioni, la nostra stanchezza.
Abbiate pazienza, dateci il tempo, siate tolleranti con i nostri sfoghi e le nostre richieste di informazioni, la nostra ricerca di informazioni, la nostra stanchezza.
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