venerdì 8 maggio 2015

Tornando coi piedi per terra

Nonostante PO abbia imparato precocemente ad andare in bici (senza rotelle) la realtà in altri ambiti è la seguente:

  • sbava ancora tanto e non sa fare bolle di sapone o soffiare su una candelina (nonostante da 7 mesi la logopedista ci stia lavorando)
  • non sa leccare un gelato o leccarsi i baffi sporchi di nutella
  • non sa schioccare un bacio con le labbra
  • sembra abbia imparato a dire (con pertinenza di contesto) "sì" (a volte), "cecce" (da qualche giorno), "atte" (per dire latte, ma dopo alcuni giorni ha già smesso) e non dice più "ffè", o "gae"
  • l'uso di forchetta e cucchiaio è ancora primordiale
  • la presa di un pennarello è ancora più che primordiale
  • l'arte dei travasi è ancora un'arte tutta da apprendere (e di scarso interesse per lui in questo periodo)
  • non sa saltare
  • corre ancora molto scoordinato
  • nello scendere le scale ancora è molto prudente ed impacciato
  • la sua comprensione verbale (della lingua italiana) è ancora modesta
  • il controllo degli sfinteri è ancora un sogno lontano
Ecco quindi che Stipsy e Noo-noo pur essendo stupiti e felici di vedere cotanti progressi (dal non saper pedalare a saper andare in bici senza rotelle) in meno di due mesi, rimangono coi piedi per terra e osservano che tanta strada è ancora da fare in altri ambiti.

Quel che conforta è che per saper andare in bici serve tanto equilibrio, capacità di feedback e feedforward (al fine di selezionare i movimenti muscolari utili e dissipare quelli inutili) e coordinazione oculo-motoria. Insomma tutti prerequisiti essenziali all'acquisizione di competenze in altri ambiti ...

Speriamo allora che il saper andare in bici sia per PO come un lievito buono che si espande nel suo sistema nervoso.

Nel frattempo Stipsy e Noo-noo possono sempre confidare in un futuro da ciclista per PO.

Nessun commento:

Posta un commento